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L’economia del ferro e il trasporto

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  • 4 lug
  • Tempo di lettura: 1 min

L’estrazione di minerali ferrosi e la sua conseguente lavorazione fu un settore particolarmente curato nell’economia locale sin dal medioevo. La ricchezza di materiale ferroso nella zona di Pedenolo era nota fin dal XV secolo pur se uno sfruttamento organizzato ebbe seguito solo nel corso dell’Ottocento con la realizzazione della miniera di Pedenolo, sita a 2600 metri di quota.


Con indicibili fatiche il materiale era cavato nella miniera e portato a valle percorrendo il sentiero di Sc’trosc, strascinando il pesante carico con una sorta di slitta di legno – la priala. Nei punti più ripidi era molto complicato gestire il carico e per evitare che la slitta prendesse troppa velocità, il conducente frenava la corsa aiutandosi con un palo che veniva posto verticalmente fra la slitta e il terreno. Come evidente si trattava di un lavoro alquanto pericoloso e che comportava fatiche disumane.


Una volta raggiunta la località Dos De la Baita (1830 m) - uno slargo prativo nascosto dai pini mughi, posto pochi metri a valle rispetto il punto di inizio del sentiero - è probabile che il carico fosse trasferito su slitte e carri più capienti per il trasporto a valle, fino a raggiungere il sito della ferriera Cornelliani di Premadio (attiva fra il 1853 e il 1875) per essere lavorato. 

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